Roma capitale della cristianità
Omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput è inciso sulla facciata della basilica di San Giovanni in Laterano. Volendo dirlo in parole semplici: questo luogo, dove siede in cattedra il vescovo di Roma – che è il papa -, è madre e capo di tutte le chiese della città e del mondo. Per analogia, questo concetto si è esteso a tutta la città di Roma.
In un flusso continuo, da quasi duemila anni, sono giunti a Roma pellegrini animati dalla fede, per pregare sulle tombe dei principi degli Apostoli, per visitare i luoghi santi, per incontrare il Santo Padre ed i vertici della Chiesa, per chiedere al Signore di alleviare le loro pene.
Il numero enorme di chiese splendide che si trovano nella capitale della cristianità è stato in parte determinato da questo flusso, che nel corso dei secoli, ha portato a Roma fedeli da tutt’Europa. Ogni nazione aveva ed ha tutt’oggi la propria chiesa.
Ma non basta, con lo sviluppo del monachesimo a partire da San Benedetto, ogni nuovo fondatore di un ordine religioso è passato per Roma, tra cui, volendo citare solo quelli universalmente noti, San Francesco d’Assisi, San Domenico di Guzman, Sant’Ignazio di Loyola e San Filippo Neri. I loro soggiorni nella capitale della cristianità hanno lasciato tracce indelebili, ed è così che ogni ordine religioso ha nella città eterna una propria chiesa.
A questi primi due grandi gruppi di chiese sparse per la città, devono poi aggiungersi quelle che in passato appartenevano alle associazioni di categoria. Gli orafi si fecero disegnare la loro chiesa in via Giulia da Raffaello. Ma non furono da meno le ambizioni delle altre corporazioni di mestiere: quelle dei panettieri, dei fruttivendoli, dei pescivendoli, degli acquaioli, che portavano l’acqua potabile nelle case, dei falegnami, dei fabbri, dei fabbricanti di corde, dei farmacisti, e così via.
Considerando infine anche le parrocchie, si arriva a più di novecento chiese, Roma è la città che ha più chiese al mondo. Poteva essere diversamente?
Cattedrale e battistero di San Giovanni in Laterano
La basilica patriarcale di San Giovanni in Laterano è madre e capo di tutte le chiese della città e del mondo. Costruita da Costantino, primo imperatore cristiano questa è la cattedrale di Roma, sede del suo vescovo: il papa.
La cattedrale di IV secolo dopo Cristo fu inevitabilmente rimaneggiata nei secoli, per consolidare la struttura, per adeguare la decorazione a nuove esigenze liturgiche e gusto estetico mutati.
La visita guidata vi consentirà di individuare anche le opere d’arte medievali incastonate nella coreografia barocca. Infatti l’architetto Francesco Borromini, nel 1650, progettando il consolidamento interno, tenne a mente: l’affresco di Giotto, i mosaici dell’abside, i sontuosi affreschi cinquecenteschi che raccontano le storie di Costantino, l’altare ed il ciborio medievale, il pavimento cosmatesco, le cappelle papali, le straordinarie colonne in bronzo dorato della cappella del Sacramento ed aggiunse l’antica porta in bronzo del Senato di Roma, strappata dalla Curia.
La visita guidata prosegue con il battistero lateranense, un luogo di straordinaria importanza. Qui nei primi secoli ricevettero il battesimo migliaia di romani convertiti al nuovo credo. Ottagonale perché otto è il numero della rinascita, il battistero, intitolato a Giovanni Battista, conserva ancora intatta la struttura di epoca costantiniana e la grande piscina contornata da colonne in porfido. La cappella aggiunta nel Medioevo e gli affreschi barocchi ribadiscono quanto il battistero abbia sempre conservato nel corso dei secoli un ruolo di grande importanza.
Ave Maria, madre di Dio Salus Populi Romani
Ci sono ben 260 chiese dedicate alla Madonna a Roma, antiche, recenti, sontuose e semplici. Ne abbiamo selezionate tre, le più significative e le più ricche di capolavori. Tra i tanti artisti che nei secoli furono all’opera nella basilica di Santa Maria Maggiore, in Santa Maria degli Angeli e in Santa Maria della Vittoria, Michelangelo Buonarroti e Gianlorenzo Bernini vi lasciarono la loro impronta indelebile.
La visita guidata della durata di due ore fa tappa alla basilica papale di Santa Maria Maggiore – che vanta 1600 anni di storia – alla grandiosa basilica di Santa Maria degli Angeli – costruita da Michelangelo nelle grandiose terme del 300 dopo Cristo – fino alla sontuosa chiesa di Santa Maria della Vittoria vero scrigno di arte barocca.
Basilica di San Paolo fuori le Mura
La basilica di San Paolo fuori le Mura Aureliane è stata per secoli la più grande chiesa di Roma.
Fu costruita nel IV secolo dopo Cristo sulla tomba dell’apostolo delle genti. La grandiosa chiesa fu affidata all’ordine dei monaci Benedettini che ne fecero il loro quartier generale nella capitale della cristianità. Purtroppo l’unica basilica imperiale ancora in piedi fu devastata da un incendio nel 1823. L’impegno di centinaia di romani accorsi volontari per placare le fiamme, permise di salvare solo alcune opere d’arte e testimonianze di fede di straordinaria importanza. La basilica è stata ricostruita replicando l’aspetto che aveva in origine grazie a generose donazioni provenienti da tutto il mondo, perché Paolo fu l’apostolo delle genti.
Durante la visita guidata potrete ammirare le testimonianze superstiti dell’antica basilica – dove la tomba di San Paolo fu miracolosamente salvata dalle fiamme così come il candelabro di Vassalletto e il ciborio di Arnolfo di Cambio – che convivono armoniosamente accanto ai restauri ed i rifacimenti. Infatti i ritratti di tutti i papi da Pietro in poi sono stati rifatti a mosaico mentre antichi mosaici superstiti sono stati ricollocati e restaurati. La famosissima porta in bronzo realizzata a Costantinopoli pur avendo subito danni notevoli è stata egregiamente restaurata. A testimonianza dell’importanza dell’apostolo delle genti stanno i magnifici doni del sovrano d’Egitto e dello zar di Russia che arricchiscono la storia di questo luogo affacciato sulla sponda del Tevere.
La chiesa militante: Sant’Ignazio e San Filippo Neri
La Riforma protestante è stato un terremoto che scosse l’Europa nel Cinquecento. La risposta della Chiesa di Roma fu un lungo concilio di vescovi, che per due decenni si tenne a Trento; però, nello stesso torno d’anni, emersero personalità straordinarie che daranno, con il loro operare, nuova linfa vitale alla Chiesa
Nel corso della visita guidata visiteremo i luoghi legati ai maggiori ideatori di quella che fu una rinnovata visione dell’impegno cristiano.
Sant’Ignazio di Loyola volle essere il soldato di Cristo e, l’apostolato dell’ordine dei gesuiti, si rivolse verso ogni angolo del globo.
San Filippo Neri si guardò intorno, i bambini campavano abbandonati nelle strade, i mendicanti affollavano i vicoli, i pazzi, i reietti tenuti a margine e temuti. Fu lui a spalancare le porte della chiesa agli ultimi mentre insegnava ai bambini a cantare.
La visita guidata alle chiese del Gesù, di Sant’Ignazio di Loyola, di Santa Maria in Vallicella, ripercorre la vita dei due santi – nei luoghi dove vissero e morirono -, il loro apostolato e, nel contempo, consente di ammirare straordinarie opere d’arte barocca.
Seguendo le tracce dei primi martiri cristiani
Nel primo secolo dopo Cristo giunsero a Roma, capitale del mondo antico, sia San Pietro che San Paolo.
La visita guidata in forma di passeggiata consente di ricomporre le tracce delle prime comunità cristiane che si riunivano clandestinamente nelle case, soprattutto dopo la prima persecuzione. Questi luoghi sono stati poi trasformati in chiese ed è possibile dunque ripercorrere gli ultimi mesi di vita di San Pietro e di chi si convertì, a costo della vita, alla nuova fede. Durante la passeggiata visiteremo le chiese di Santa Pudenziana, San Pietro in Vincoli, ed il Carcere Mamertino.
Nell’abside della chiesa di Santa Pudenziana si trova una rara immagine di Gesù in trono realizzata nel 395 dopo Cristo.
Nella chiesa di San Pietro in Vincoli potremo vedere oltre alla famosissima scultura di Mosè realizzata da Michelangelo Buonarroti anche le catene che cinsero i polsi di San Pietro.
Infine visiteremo il Carcere Mamertino dove secondo la tradizione Pietro passò gli ultimi giorni della sua vita terrena.
San Francesco
Il poverello di Assisi
San Francesco d’Assisi a Roma ci arriva a piedi nel 1209 e prende alloggio, in modo alquanto precario, come sua consuetudine, in differenti punti della città.
La visita guidata vuole seguire i suoi passi, per ricomporre idealmente il paesaggio della città medievale, le torri, gli orti, i monasteri e gli ospedali.
Il percorso, lungo 4 chilometri, farà tappa nei luoghi importanti per San Francesco.
A San Giovanni in Laterano dove Francesco e i fratelli attesero di essere ricevuti dal papa.
Sulla collina Celio dove Francesco non mancò di dare una mano all’Ospedale di fermarsi in preghiera tra gli oratori di papa Gregorio Magno.
Alla Torre della Moletta al Circo Massimo dove fu ospite di Jacopa de’ Sette Colli.
Nel quartiere di Trastevere troviamo l’ultima sistemazione romana di San Francesco, qui si è conservata come una reliquia la sua stanzetta e quel sasso in basalto che si fa fatica a chiamare cuscino. Ma si sa, san Francesco era così.